
21 Gen Se anche il frigorifero è attaccato dagli hacker…
Proofpoint lancia l’allarme, sembrerebbe che i nuovi elettrodomestici “smart” siano il nuovo bersaglio degli hacker.
Abbiamo trattato spesso l’argomento dell’internet delle cose, ovvero la possibilità di comunicare e interagire con gli oggetti che, grazie alla tecnologia implementata al loro interno e grazie alla rete, acquisiscono “intelligenza artificiale” comunicando dati e informazioni su se stessi e a loro volta memorizzando informazioni, dati e abitudini degli utenti.
Le potenzialità dell’internet delle cose sono infinite e nel campo domotico con l’arrivo degli “elettrodomestici smart” sta prendendo sempre più piede, ma qual è il risvolto negativo della medaglia? La possibilità che gli elettrodomestici vengano presi di mira dagli hacker per accedere alle informazioni e ai dati personali dell’utente.
A denunciarlo è Proofpoint, un’azienda che si occupa di informatica, che ha affermato che oggi gran parte degli attacchi da parte di hacker arrivano non solo attraverso i computer, ma anche attraverso elettrodomestici come frigoriferi e televisori.
Secondo i dati raccolti da Proofpoint, circa il 25% delle e-mail spam non arriva da smartphone, tablet o pc, bensì da elettrodomestici di uso comune, in molti casi utilizzando la password fornita al momento del collegamento del router per la connessione.
In particolare, i ricercatori hanno osservato una serie di campagne di cyber-attack:
- dal 23 dicembre 2013 al 6 gennaio scorso
- tre campagne e-mail al giorno, circa 100k per campagna
- più di 450K indirizzi IP univoci; oltre 100k da dispositivi dell’internet delle cose.
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