
13 Gen Come riconoscere il cashmere e come lavarlo…
Il cashmere puro è inconfondibile sia come qualità che come calore e morbidezza, ecco alcune semplici regole per riconoscerlo e lavarlo nel modo corretto per non rovinarlo.
E’ tempo di saldi e in giro si trovano tantissime occasioni, ma spesso quelle che pensiamo possano essere spese convenienti, in realtà non lo sono affatto.
In questo periodo nei negozi troviamo moltissimi maglioni che vorrebbero venderci come di “puro cashmere” (anche come prezzo iniziale di vendita) e così, pensando di fare un affare, ci ritroviamo invece a comprare semplici maglioni misto lana…
Mi è capitato di trovare diverse diciture “ambigue” relative al cashmere sulle etichette, perciò vi riporto di seguito alcuni semplici suggerimenti su come riconoscere il cashmere, in modo da non subire “imbrogli”.
Come riconoscerlo
1) La prima cosa da controllare è sicuramente l’etichetta cucita all’interno dell’indumento, oggi è facile trovare maglioni 50% cashmere e 50% lana o maglioni in cashmirette, ma l’unico cashmere puro è quello che riporta la dicitura “100% cashmere”, senza altre contaminazioni.
2) Negli ultimi anni sono state ritirate dalle autorità grandi quantità di prodotti venduti nei negozi come cashmere o lana merinos, che in realtà erano realizzati in acrilico o viscosa, di conseguenza se la prova etichetta non basta, bisogna ricorrere al tatto. Oltre alla morbidezza, alla leggerezza e al calore, dovremmo controllare se stringendo forte il maglione tra le mani, questo torna nella condizione iniziale in pochi minuti. Il “ritorno a vita” è sintomo di qualità, come affermato da Karl Spilhaus, presidente del Cashmere e Camel Hair Manufacturers Institute.
3) Il cashmere puro è realizzato con due filamenti intrecciati, composti a loro volta da innumerevoli fibre. Questa particolare composizione, rende il cashmere non solo molto caldo e soffice, ma anche molto resistente, consentendogli di mantenere intatta nel tempo la sua forma iniziale, senza ad esempio allargarsi all’altezza dei gomiti.
4) Il cashmere puro non presenta un eccessivo fenomeno di “pilling“, coè quel processo che avviene sulla superficie del tessuto e che porta alla formazione di agglomerati di fibre, chiamati “pills” (pelucchi). Minore è il fenomeno di pilling, più alta è la qualità del tessuto.
5) I lavaggi, se effettuati correttamente, non rovinano il cashmere puro, non aumentano il fenomeno di pilling e anzi permettono di mantenere intatte le sue qualità e la sua morbidezza.
Come lavarlo
Per lavare il cashmere senza rovinarlo, bastano pochi accorgimenti. Vediamo quali:
1) Lavaggio a mano
Per il lavaggio a mano è indicato utilizzare sempre acqua tiepida (circa 5 litri) e sapone/detergente delicato per lana e qualche goccia di ammorbidente, lavare il capo al contrario, non lasciarlo in ammollo, lavarlo e risciacquarlo velocemente con acqua corrente fino alla scomparsa del detergente.
2) Lavaggio in lavatrice
Per il lavaggio in lavatrice è opportuno girare il capo al contrario, proteggerlo in un sacchetto per il lavaggio dei capi delicati (ad esempio una vecchia federa o un sacchetto di tessuto), azionare un programma breve per delicati (30°) e utilizare un detergente specifico per la lana e ammorbidente. La centrifuga può essere fatta solo a bassa intensità (400 giri al massimo), non farla però farebbe correre il rischio di accumulare troppo acqua nel tessuto, che potrebbe causare l’infeltrimento.
Il cashmere va asciugato tra due o più asciugamani per eliminare l’eccesso di acqua e va lasciato su una superficia piatta (non bisogna MAI stenderlo per evitare l’allungamento delle fibre causato dal peso dell’acqua). Evitare sole e fonti di calore.
Anche per la stiratura, bisognerà fare attenzione al calore del ferro, stirando sempre il capo al contrario e ad una bassa temperatura.
Detto questo…buoni acquisti!!!
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